La difficile vita al Grand Hotel

In un Grand Hotel tutto dev’essere sempre perfetto ed appropriato, dalle posate per colazione ai marmi che debbono sempiternamente essere tirati a lucido: le precise regole dell’hotellerie lo impongono. Per assicurarsi l’impeccabilità un costante lavorio di impiegati, camerieri e pulitori non si arresta mai, in un meccanismo preciso ed inflessibile, fino a quando non arrivano i clienti.

È l’ospite, unica variabile dello schema, a stravolgere la quiete della rodata sequenza, a portare un caos – in alcuni casi sfavillante – che sopravvive (o almeno così dovrebbe) nel microcosmo degli addetti, causando ilarità e sconcerto.

“Cronache dal Grand Hotel” è così, una carrellata di ospiti curiosi, sconcertanti, che si approfondisce nel carattere del personaggio, in un’epica intima ed epatica. Un libro che non nasce dalla decennale esperienza di Aldo Viano nel mondo degli alberghi, ma che da questa prende irrimediabilmente spunto, creando quel sottile umorismo che non vi farà più posare il libro sul comodino.