La nevicata del '56
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Nel febbraio del ‘56, durante la nevicata del secolo, una notizia manda in agitazione i Servizi segreti di mezzo mondo: il dittatore sovietico Iosif Stalin è vivo, si nasconde nella mite provincia dell’Aquila e sta chiamando a raccolta i suoi fedelissimi, i bolscevichi dell’alba. Quattro reduci al servizio della Repubblica italiana, vengono infiltrati come spie per confermare la veridicità dei fatti: Stalin è vivo o morto?
Tra questi, un giovanissimo Massimo Valenza affronta la sua prima missione tragicomica, che lo trasporta nel calderone ghiacciato delle anime degli aquilani. Ci sono le famiglie aristocratiche, come i baroni Saltalamula, c’è Imogene, serva scaltra, affascinante e coraggiosa, c’è l’artista Ottavio Coratella e c’è la neve scambiata per la Pantasima che, per credenza popolare, precipita il tetto di chi ha peccato.
Una storia, quella che si va a raccontare, scavata con fatica come un sentiero innevato. Di quelli che voltandosi sono di nuovo chiusi, tanta è la bontà del cielo nel precipitare sul Creato vite e dissapori di un’epoca andata. Era il 1956 e certe cose succedevano.
Tra questi, un giovanissimo Massimo Valenza affronta la sua prima missione tragicomica, che lo trasporta nel calderone ghiacciato delle anime degli aquilani. Ci sono le famiglie aristocratiche, come i baroni Saltalamula, c’è Imogene, serva scaltra, affascinante e coraggiosa, c’è l’artista Ottavio Coratella e c’è la neve scambiata per la Pantasima che, per credenza popolare, precipita il tetto di chi ha peccato.
Una storia, quella che si va a raccontare, scavata con fatica come un sentiero innevato. Di quelli che voltandosi sono di nuovo chiusi, tanta è la bontà del cielo nel precipitare sul Creato vite e dissapori di un’epoca andata. Era il 1956 e certe cose succedevano.